5 Giugno 2014
Romano Prodi oggi è a Parma, invitato dall’associazione Il Borgo e dalla Fondazione Andrea Borri per parlare di Europa. L’incontro, molto affollato, si svolge nell’aula magna dell’Università. La lezione del Professore ha la forma di una intervista, condotta da Franco Mosconi.
Le sue interessanti considerazioni, registrate da Belly su un taccuino, sono riportate di seguito in forma sintetica e per punti.
Dialogo sull’Europa. Franco Mosconi intervista Romano Prodi
I tassi scendono, ma non basta

Nella foto, Carlo Scarpa (in piedi) de Il Borgo introduce i lavori alla presenza (alla sua destra) di Romano Prodi e Franco Mosconi
La decisione presa stamattina da Draghi (BCE) di abbassare i tassi d’interesse è significativa perché legata ad una condizione: la liquidità agli istituti di credito sarà garantita solo se sarà spesa attraverso prestiti a vantaggio delle imprese. E’ tutto quello che la BCE può fare, ma non basta per la ripresa. Il paradosso è che l’unico soggetto che finora si è mosso per la ripresa è stata una istituzione…non democratica!
L’abbassamento dei tassi contiene, poi, in sé l’invito implicito per i mercati finanziari a non speculare sull’aumento del cambio euro/dollaro. L’euro è attualmente iper-valutato: tutti gli altri Paesi al mondo hanno invece potuto svalutare.
La politica economica portata avanti fino ad ora non doveva neanche essere cominciata. L’austerità. Il bilancio non può, in realtà, essere tenuto in ordine se non c’è crescita economica. Ai tempi del primo Governo Prodi, il risanamento è stato possibile perché il PIL cresceva. Negli ultimi anni abbiamo, invece, registrato un sensibile calo del PIL: i segnali di ripresa sono ancora debolissimi. In tale contesto, la politica di austerità è contraddittoria.
Ora ci vuole una politica di ripresa. Ci vuole una leadership politica dell’Europa che si assuma la responsabilità di agire nell’interesse generale, proprio come fecero gli USA con il Piano Marshall. La Germania sembra non curarsi dell’interesse generale, ossessionata dagli spettri dell’iper-inflazione. Tale atteggiamento ha provocato e continua a provocare gravi rotture politiche. Se la Germania, locomotiva d’Europa, saprà riacquistare questa carica politica verso l’interesse collettivo, potrà dirsi investita della meritata leadership della UE. Se non lo saprà fare, dovrà essere sostituita da una alleanza di altri Paesi, tra cui l’Italia, capaci di tornare a pensare nell’interesse generale.
L’inflazione. Perché dobbiamo mantenerla all’attuale 0,4%? Va bene anche il 2%: le azioni di risanamento in vista dell’Euro imponevano, sì, di stare sotto tale soglia, ma non c’è ragione di scendere di più! Gli USA e la Cina, a differenza dell’Europa, stanno iniettando una massa enorme di liquidità nelle loro economie.
Nessuno ne parla, però. Non conosciamo, in particolare, le proposte di politica per la ripresa dei candidati alla presidenza della Commissione.
Qui e ora: puntiamo su reti energetiche e ricerca. Una politica seria ma dedicata allo sviluppo

Nella foto, Romano Prodi riceve come premio dall’associazione Il Borgo un quadretto con una vignetta, disegnata da Fogliazza, che ritrae lo stesso Prodi con Andrea Borri
Cosa si può fare adesso, a livello di politica comune, per risolvere una recessione ormai insostenibile? Quali misure possono essere immediatamente efficaci?
- La politica energetica. Ciascun Paese europeo dipende da singoli fornitori extra-europei. I gasdotti riceventi non sono, poi, collegati fra di loro. Il risultato è una illogica disconnessione che non consente all’Europa di conservare un minimo di resistenza energetica. Ma è meglio dipendere da più Paesi (come i partner della UE) che pensano ai propri interessi che da uno solo (ad esempio la Russia) che pensa ai propri interessi;
- La ricerca e sviluppo. Focalizzata su grandi progetti. Puntando su strutture pubbliche moderne;
- Incentivi alla formazione ed occupazione giovanile. Per migliorare la qualità della manodopera e del capitale umano.
Dove trovare le risorse? Eurobonds? Nein!
Gli Eurobonds non si realizzeranno nella prossima legislatura UE perché la Germania non li vuole. Ci sono, tuttavia, delle politiche intermedie che possono essere praticate. Ad esempio la Banca Europea degli Investimenti (BEI) può raccogliere risorse disponibili qua e là nelle maglie del bilancio della UE ed erogare sostanziosi finanziamenti in grado di abbassare il costo del denaro in tutti i Paesi.
La Grecia. L’emblema della politica sbagliata praticata in questi anni. Due anni fa, la crisi greca si sarebbe potuta risolvere con 30 miliardi di euro. Tuttavia, di lì a poco si sarebbero tenute le elezioni in un importante Laender tedesco. La Cancelliera non ha, quindi, preso alcuna decisione fino alle elezioni. La speculazione ha, intanto, fatto il suo dovere e i miliardi necessari sono diventati 300.
I confini della UE? Ci vuole cautela
Dopo l’allargamento avviato dalla Commissione Prodi e continuato successivamente, ora i temi più spinosi riguardano l’eventuale ingresso della Turchia e dell’Ucraina. I negoziati con la prima sono stati importanti per il suo sviluppo. Ma ormai la Turchia è una potenza regionale che non vuole più entrare nella UE. L’Ucraina, invece, non può essere né russa né europea. E’ inaccettabile che ad occuparsi dell’Ucraina debbano essere gli USA e non la UE. La Russia. Rimarrà fuori dalla UE. Ma per modernizzarsi, non può non avere un rapporto stretto con la UE.
In sostanza, la UE dovrebbe limitarsi ai Paesi tradizionalmente europei. Tuttavia, occorrerebbe promuovere la formazione di un “anello dei Paesi amici-confinanti“, i quali possano sottoscrivere trattati bilaterali, se lo volessero, con la UE pur non facendone parte.
Il Mediterraneo di nuovo centrale, ma la primavera araba si è spenta
Geograficamente l’Europa ed il Mediterraneo sono tornati al centro del mondo. La Cina commercia di più con la UE che non gli USA. Tuttavia, i porti sul Mediterraneo non sono all’altezza delle nuove sfide. Ci vorrebbero i porti di transhipment, come quello di Rotterdam. Gioia Tauro costituiva una grande speranza per la rinascita della Calabria, perché attorno ai porti si sviluppa sempre un mondo. Poi la società locale ha riassorbito tutta la carica innovativa del progetto. Poteva essere il miglior porto del Mediterraneo. Erano gli ultimi giorni del Governo Prodi II: la relazione sulla scrivania del premier segnalava che nel porto di Gioia Tauro non era mai entrato alcun autocarro che non avesse la targa di Catanzaro.
La Primavera Araba ha destato grandi speranze ma è finita male.
- In Egitto, con l’incompetente governo Morsi, siamo tornati alla situazione precedente. L’esercito rimane onnipotente perché tuttora possiede un terzo degli immobili del Paese. I Fratelli Musulmani, nonostante i cattivi esiti dell’azione di governo, esercitano tuttora un forte dominio anche perché vantano un radicamento nei villaggi, dove garantivano una rete di assistenza durante i passati regimi.
- Anche in Libia la situazione è molto grave. E’ in corso una grande ondata di terrorismo seguita al ritorno a casa dei soldati di Gheddafi, con il fiorire del contrabbando di armi e droga.
Mentre il nord Africa vive un inedito calo di natalità, l‘area sub-sahariana registra un impetuoso incremento, con una media di 6-7 bambini per donna, accompagnato da un drastico calo della mortalità infantile. Si prevede, quindi, nel prossimo futuro, una pericolosa pressione migratoria sull’Europa da Paesi come il Niger, la Mauritania, il Burkina Faso. Se non facciamo qualcosa per l’Africa, la pressione migratoria dal Sub-Sahara sarà impetuosa. Ecco perché il problema dell’Africa è centrale per i nostri figli. I Paesi europei devono al più presto rendersene conto ed allargare l’orizzonte oltre le proprie ex-colonie dialogando anche con tutti gli altri Paesi africani.
Adesso un solo Paese al mondo tratta con tutti: la Cina. Lo stesso Paese che, unico nella storia, è capace di esportare beni, capitali, uomini e tecnologie. Come si comporterà, poi, l’Europa, con il previsto boom della popolazione indiana?
Disunione europea significa anche non accorgersi di questi problemi.
Tutte le considerazioni svolte in questo articolo sono frutto dell’ascolto dell’intervento di Romano Prodi da parte dell’autore di questo blog. Eventuali errori, incomprensioni, omissioni, sbagliate interpretazioni sono da attribuirsi esclusivamente all’autore di questo blog.
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