La presente scheda, in lingua italiana, è pubblicata (aggiornamento Marzo 2014) sul sito della Commissione Europea – Politica Regionale. Risponde in sintesi alle principali domande sulla nuova programmazione dei fondi strutturali e di investimento 2014-2020:
Che cos’è la politica di coesione?
Perché è stata introdotta una riforma di vasta portata?
Quali altri cambiamenti avranno luogo nel 2014-2020?
Quanto denaro verrà investito nel 2014-2020?
Qual è il vantaggio per i contributori netti?
Cosa offre la politica di coesione ai paesi maggiormente colpiti dalla crisi?
Che cosa è stato fatto per contrastare le frodi?
Perché è necessario che l’Ue faccia tutto questo?
A chi posso rivolgermi per quesiti sulla politica di coesione?
fse
ESIF: la nuova sigla unitaria dei Fondi strutturali per lo sviluppo dei territori europei
StandardPanorama inforegio: numero tematico sulla Politica di Coesione 2014-2020 (slideshare)
StandardIl tema principale dell’edizione invernale della rivista Panorama è la riforma della politica di coesione 2014-2020 e l’analisi in dettaglio dei cambiamenti che ne derivano per tutte le parti coinvolte. In un’intervista esclusiva, il presidente della Commissione europea Barroso sottolinea in che modo la politica di coesione agevolerà la crescita e l’aumento di posti di lavoro e contribuirà a raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020.
Anche i nostri lettori hanno dato il proprio contributo al dibattito nella rubrica «Con parole proprie» in cui i rappresentanti degli Stati membri, delle regioni e delle associazioni di tutta Europa hanno condiviso le proprie idee sulla riforma e le speranze per il nuovo periodo di finanziamento.
In altri articoli di questo numero vengono delineati i punti chiave della riforma e le tematiche prioritarie; viene descritto il processo di approvazione del budget dal punto di vista del Parlamento europeo; vengono fornite informazioni su come richiedere gli aiuti e viene presentata un’analisi delle strategie di comunicazione e degli obblighi. La rivista contiene, inoltre, la consueta selezione di notizie e approfondimenti su progetti specifici da tutta l’UE.
Link:
http://ec.europa.eu/regional_policy/information/panorama/index_it.cfm
Garanzia Giovani: prevista per marzo 2014 la partenza del nuovo piano nazionale
StandardIl nuovo governo è chiamato, anche in considerazione degli allarmanti dati statistici sulla disoccupazione giovanile, soprattutto al Sud, a dare applicazione al Piano Nazionale Garanzia Giovani su cui si era impegnato il precedente governo.
Tra i destinatari delle nuove misure, spiccano i NEET – Not (engaged) in education employment training, ovvero i giovani che non lavorano ne’ studiano.
Principali interventi previsti:
– i giovani fra i 15 e i 24/29 anni, disoccupati o che hanno appena terminato gli studi, che si registreranno presso i servizi provinciali per l’impiego riceveranno entro 4 mesi una offerta di lavoro o di prosecuzione studi o di apprendistato/tirocinio;
– incentivare le nuove assunzioni integrando le risorse gia’ previste dal pacchetto Giovannini;
– sconto contributivo per apprendistato;
– servizio civile;
– stage da 500 euro mensili.
Obiettivo previsto: supportare 900.000 giovani (un terzo in Campania e Sicilia).
Risorse disponibili: 567 miliardi da Garanzia Giovani, idem da FSE e 40% cofinanziamento nazionale.
Ulteriori informazioni sul Piano Garanzia Giovani:
www.lavoro.gov.it/Priorita/Pages/Giovani.aspx
FONTE Sole 24 Ore del 1/03/2014
Fondi europei: l’innovazione come strategia vincente – Video Euronews (COMINCIAMO A PARLARNE…)
Standard
Abstract
Negli Stati membri e nelle regioni europee fervono i preparativi per l’attuazione della riforma della Politica di coesione.
La serie di Euronews «Real Economy» accende i riflettori sull’innovazione in quanto elemento catalizzatore di crescita e competitività.
L’episodio in oggetto presenta un’intervista al Commissario Johannes Hahn (@JHahnEU)
in cui si parla del modo in cui i “Fondi strutturali e di investimento” possono davvero fare la differenza.
Con circa un quarto del bilancio attuale della politica regionale comunitaria già destinato ai progetti di innovazione, il Commissario sottolinea la necessità di predisporre condizioni adeguate per gli investimenti nelle regioni, compresi un Piano per l’innovazione e una strategia ben definita, che prenda in considerazione i risultati realisticamente raggiungibili.
Partendo dal presupposto che «l’innovazione è il modo migliore per scoprire nuove opportunità», l’episodio esamina i risultati e le sfide di alcune regioni, come l’Andalusia in Spagna, cercando di identificare le ragioni del successo di progetti che prevedono un approccio strategico transfrontaliero.
Introduzione al video
La dotazione finanziaria assegnata alla politica regionale rappresenta il 35% del bilancio comunitario. Stiamo parlando dei Fondi strutturali che hanno come obiettivo quello di ridurre la disuguaglianza tra le regioni, equiparando i diversi livelli di sviluppo.
Sono tre gli strumenti finanziari della politica regionale dell’Unione europea e costituiscono circa un terzo del bilancio comunitario complessivo:
– Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che sostiene le imprese regionali
– Fondo sociale europeo (FSE), che favorisce l’inserimento professionale dei disoccupati e delle categorie sociali meno favorite
– Fondo di coesione, che è destinato ai paesi con un PIL medio pro capite inferiore al 90 % della media comunitaria.
Ma questi fondi come sono utilizzati dai Paesi membri che li ricevono? Gli stessi bastano, da soli, alla ripresa economica delle zone più depresse dalla crisi? L’innovazione è la parola chiave dello sviluppo economico?
Queste sono le domande alla quali si cerca di dare una risposta in questa puntata in compagnia del Commissario europeo alle Politiche regionali Johannes Hahn. Verrà analizzata, con il reportage di Sébastien Le Belzic, la situazione economica e sociale dell’Andalusia, tra le regioni che più beneficiano di questi Fondi. Qui la povertà è quattro volte superiore alla media europea, il tasso di disoccupazione uno dei più alti della Spagna e sono sempre di più le persone che si rivolgono al banco alimentare. Sébastien Le Belzic ci porta poi a Eindhoven, una città nei Paesi Bassi, dove l’innovazione è scesa in campo con lo sport. E fa ha fatto goal.
Video – Puntata di “Real Economy” sul canale Euronews
COMINCIAMO A PARLARE DI….NUOVA PROGRAMMAZIONE FONDI UE 2014-2020 – Ricentrare la politica di coesione dell’UE per massimizzare l’impatto sulla crescita e l’occupazione: la riforma in 10 punti (anche su slideshare)
StandardNel contesto del bilancio della UE per il periodo 2014-2020, la politica di coesione investirà 325 miliardi di euro negli Stati membri e nelle loro regioni e città per realizzare gli obiettivi in tema di crescita e occupazione, cambiamento climatico, dipendenza energetica ed esclusione sociale.
La riforma della politica di coesione massimizzerà l’impatto degli investimenti adattati ai bisogni delle singole regioni e città.
Gli elementi chiave della riforma sono:
1. Investire in tutte le regioni dell’UE e adattare il livello di sostegno e il contributo nazionale (tasso di cofinanziamento) ai loro livelli di sviluppo:
2. Indirizzare le risorse sui settori chiave per la crescita:
- Gli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) verranno concentrati su 4 priorità chiave:
- innovazione e ricerca,
- agenda digitale,
- sostegno alle piccole e medie imprese (PMI),
- economia a bassa emissione di carbonio,
(meno sviluppata: 50%, in transizione: 60% e più sviluppata: 80%).
- Grazie al Fondo sociale europeo (FSE) la politica di coesione recherà un contributo significativo alle priorità UE nel campo dell’occupazione, ad esempio mediante azioni di formazione e di apprendimento permanente, di istruzione e di inclusione sociale (almeno il 20% dell’FSE sarà stabilito in funzione delle esigenze di ciascuno Stato membro e dovrà essere impiegato per questo obiettivo). Lo stanziamento minimo per l’FSE sarà stabilito da ciascuno Stato membro, con un minimo predefinito, per un totale di almeno 70 miliardi di euro. La nuova iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, del valore di almeno 6 miliardi di euro, correlata all’FSE, sosterrà l’implementazione della garanzia per i giovani.
3. Stabilire obiettivi chiari, trasparenti e misurabili e parametri di responsabilità e di risultato:
I paesi e le regioni dovranno annunciare sin dall’inizio quali obiettivi intendono raggiungere con le risorse disponibili e identificare esattamente in che modo misureranno i progressi compiuti in direzione di tali obiettivi. Ciò consentirà il monitoraggio regolare e la discussione sull’uso delle risorse finanziarie. Ciò significherà che per i programmi che presentano migliori risultati potranno essere resi disponibili finanziamenti addizionali (attraverso la cosiddetta “riserva di efficacia ed efficienza“) verso la fine del periodo.
4. Definire le condizioni prima che i finanziamenti vengano convogliati in modo da assicurare investimenti più efficaci:
Le strategie di “specializzazione intelligente” volte a identificare i punti di forza particolari e le potenzialità, le riforme favorevoli all’imprenditoria, le strategie dei trasporti, le misure per migliorare i sistemi di appalti pubblici, il rispetto delle normative ambientali, le strategie di lotta contro la disoccupazione e contro la dispersione scolastica o quelle a promozione della parità tra i generi e della non-discriminazione sono tutte precondizioni irrinunciabili.
5. Definire una strategia comune per assicurare un migliore coordinamento ed evitare le sovrapposizioni:
Un quadro strategico comune costituirà la base per un migliore coordinamento tra i Fondi strutturali e di investimento europei (FESR, Fondo di coesione e FSE riguardo alla politica di coesione, nonché il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo per la pesca). Tale quadro consentirà inoltre di assicurare un migliore collegamento con altri strumenti della UE come Orizzonte 2020.
6. Ridurre la burocrazia e semplificare l’uso degli strumenti di investimento attraverso un insieme comune di regole per tutti i Fondi strutturali e di investimento europei nonché regole di contabilità più semplici, oneri di rendicontazione più mirati e un maggior uso delle tecnologie digitali (“e-cohesion”).
7. Accrescere la dimensione urbana della politica stanziando un importo minimo delle risorse a valere sul FESR per progetti integrati nelle città, al di là degli altri tipi di spesa consacrata alle zone urbane.
8. Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e agevolare la costituzione di un maggior numero di progetti transfrontalieri. Assicurare inoltre che strategie macroregionali come quella danubiana e del Baltico siano sostenute dai programmi nazionali e regionali.
9. Assicurare che la politica di coesione sia meglio correlata alla più ampia governance economica dell’UE:
I programmi dovranno essere coerenti con i programmi di riforma nazionali e dovrebbero affrontare le riforme pertinenti identificate nelle raccomandazioni per paese nel contesto del semestre europeo. Se del caso la Commissione può chiedere agli Stati membri, facendo leva sulla cosiddetta clausola di “condizionalità macroeconomica”, di modificare i programmi per sostenere le principali riforme strutturali. In ultima istanza la Commissione può sospendere l’erogazione dei finanziamenti se le raccomandazioni economiche venissero violate ripetutamente e gravemente.
10. Incoraggiare l’uso degli strumenti finanziari per dare alle PMI maggiore sostegno e accesso al credito:
I prestiti, le garanzie e il venture capital riceveranno un sostegno dai fondi dell’UE sulla base di regole comuni, allargando le possibilità del loro uso e erogando incentivi (ad esempio, tassi di cofinanziamento più elevati). L’accento posto sui prestiti piuttosto che sulle sovvenzioni dovrebbe migliorare la qualità dei progetti e scoraggiare la dipendenza dalle sovvenzioni.
Per saperne di più visita il sito Inforegio della Commissione Europea
Puoi scaricare la versione integrale del MEMO/13/1011, pubblicato dalla Commissione Europea il 19/11/2013, dal profilo Slideshare di AGEVOFACILE, oltre che di seguito:
COMINCIAMO A PARLARE DI…Programmazione Fondi Europei 2014-2020: approvato dal Parlamento Europeo il pacchetto "Politica di Coesione"
StandardIl Parlamento Europeo ha approvato, lo scorso 19 Novembre 2013, le nuove regole della politica di coesione che prevedono investimenti nell’economia reale, su settori chiave per la creazione di posti di lavoro e per favorire la crescita, con una accresciuta enfasi sulla misurazione dei risultati.
Si tratta di regole comuni per tutti e cinque i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondo europeo di sviluppo regionale FESR, Fondo sociale europeo FSE, Fondo di coesione FC, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale FEASR, Fondo europeo per la pesca FEP) per il periodo 2014-2020, con l’obiettivo di semplificarli.
Le nuove regole dovranno essere a breve approvate dal Consiglio dei Ministri dell’UE.
Il percorso delineato è coerente con gli obiettivi di Europa 2020: promuovere l’economia reale, la crescita economica, l’occupazione e lotta contro il cambiamento climatico e la dipendenza energetica.
Il Commissario Europeo alla Politica Regionale Hahn pone l’accento sulla decisione di indirizzare fortemente il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) verso il sostegno, previsto in 140 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, alle piccole e medie imprese, la linfa vitale dell’economia europea.
Il Commissario agli Affari Sociali Andor sottolinea, poi, che il Fondo Sociale Europeo (FSE), insieme con l’Iniziativa per l’Occupazione Giovanile (circa 3,3 miliardi di euro) mirante a sostenere finanziariamente l’attuazione della garanzia per i giovani, sarà uno strumento chiave per sostenere gli investimenti degli Stati membri in materia di occupazione, il capitale umano e la gestione efficiente delle risorse. Più di 74 miliardi di euro saranno investiti per aiutare milioni di persone a trovare un lavoro e per migliorare le loro competenze. Oltre al miglioramento delle politiche attive del mercato del lavoro nei diversi Stati, l’FSE sarà indirizzato a ridurre la povertà, aiutando le persone più vulnerabili ad ottenere competenze e posti di lavoro e ad integrarsi nella società.
Un terzo del bilancio dell’UE 2014-2020 (vedi la comunicazione della CE sull’approvazione del Bilancio UE 2014-2020: 1.000 miliardi di euro da investire nel futuro dell’Europa) sarà diretto a stimolare l’economia europea e la creazione di posti di lavoro attraverso la nuova politica di coesione dell’UE.
I 325 miliardi di € assegnati agli Stati membri si concentreranno sulle priorità fondamentali, quali la lotta alla disoccupazione giovanile, il sostegno alle PMI, l‘innovazione e l’economia a basse emissioni di carbonio.