politica regionale
La Commissione UE pubblica un libro a fumetti per spiegare l’importanza della Politica Regionale
StandardLa Direzione Generale per la politica regionale e urbana della Commissione UE ha appena pubblicato un nuovo libro di fumetti intitolato “Partners”, che mira a presentare i progetti realizzati attraverso sei storie illustrate che si rivolgono a un pubblico giovane.
I temi trattati sono:
- Ricerca & Innovazione,
- Sviluppo urbano,
- Ambiente,
- Sostegno alle PMI,
- inclusione sociale,
- ICT,
- cooperazione tra regioni,
- trasporti,
- solidarietà tra le regioni in caso di calamità naturali, ecc
Le storie di uomini e donne sono ispirate a reali progetti finanziati dall’UE, capaci di far comprendere il contributo dell’Unione europea alla riduzione delle differenze nel tenore di vita ed alla promozione dello sviluppo delle regioni. Il libro a fumetti è scaricabile di seguito (pdf) o sul sito della DG Politica Regionale.
Il libro è presentato anche attraverso il seguente video:
http://ec.europa.eu/regional_policy/videos/video-details.cfm?LAN=EN&vid=1462
Regiostars 2014: i premi più prestigiosi per i progetti regionali più innovativi d’Europa
StandardEUROPA – PRESS RELEASES – Press release – Regiostars 2014: i premi più prestigiosi per i progetti regionali più innovativi d’Europa: EUROPA – PRESS RELEASES – Press release – Regiostars 2014: i premi più prestigiosi per i progetti regionali più innovativi d’Europa
Accordo di partenariato: l’Italia deve consegnare la versione definitiva entro il 22 Aprile 2014
StandardCOMINCIAMO A PARLARE DI….NUOVA PROGRAMMAZIONE FONDI UE 2014-2020 – Ricentrare la politica di coesione dell’UE per massimizzare l’impatto sulla crescita e l’occupazione: la riforma in 10 punti (anche su slideshare)
StandardNel contesto del bilancio della UE per il periodo 2014-2020, la politica di coesione investirà 325 miliardi di euro negli Stati membri e nelle loro regioni e città per realizzare gli obiettivi in tema di crescita e occupazione, cambiamento climatico, dipendenza energetica ed esclusione sociale.
La riforma della politica di coesione massimizzerà l’impatto degli investimenti adattati ai bisogni delle singole regioni e città.
Gli elementi chiave della riforma sono:
1. Investire in tutte le regioni dell’UE e adattare il livello di sostegno e il contributo nazionale (tasso di cofinanziamento) ai loro livelli di sviluppo:
2. Indirizzare le risorse sui settori chiave per la crescita:
- Gli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) verranno concentrati su 4 priorità chiave:
- innovazione e ricerca,
- agenda digitale,
- sostegno alle piccole e medie imprese (PMI),
- economia a bassa emissione di carbonio,
(meno sviluppata: 50%, in transizione: 60% e più sviluppata: 80%).
- Grazie al Fondo sociale europeo (FSE) la politica di coesione recherà un contributo significativo alle priorità UE nel campo dell’occupazione, ad esempio mediante azioni di formazione e di apprendimento permanente, di istruzione e di inclusione sociale (almeno il 20% dell’FSE sarà stabilito in funzione delle esigenze di ciascuno Stato membro e dovrà essere impiegato per questo obiettivo). Lo stanziamento minimo per l’FSE sarà stabilito da ciascuno Stato membro, con un minimo predefinito, per un totale di almeno 70 miliardi di euro. La nuova iniziativa a favore dell’occupazione giovanile, del valore di almeno 6 miliardi di euro, correlata all’FSE, sosterrà l’implementazione della garanzia per i giovani.
3. Stabilire obiettivi chiari, trasparenti e misurabili e parametri di responsabilità e di risultato:
I paesi e le regioni dovranno annunciare sin dall’inizio quali obiettivi intendono raggiungere con le risorse disponibili e identificare esattamente in che modo misureranno i progressi compiuti in direzione di tali obiettivi. Ciò consentirà il monitoraggio regolare e la discussione sull’uso delle risorse finanziarie. Ciò significherà che per i programmi che presentano migliori risultati potranno essere resi disponibili finanziamenti addizionali (attraverso la cosiddetta “riserva di efficacia ed efficienza“) verso la fine del periodo.
4. Definire le condizioni prima che i finanziamenti vengano convogliati in modo da assicurare investimenti più efficaci:
Le strategie di “specializzazione intelligente” volte a identificare i punti di forza particolari e le potenzialità, le riforme favorevoli all’imprenditoria, le strategie dei trasporti, le misure per migliorare i sistemi di appalti pubblici, il rispetto delle normative ambientali, le strategie di lotta contro la disoccupazione e contro la dispersione scolastica o quelle a promozione della parità tra i generi e della non-discriminazione sono tutte precondizioni irrinunciabili.
5. Definire una strategia comune per assicurare un migliore coordinamento ed evitare le sovrapposizioni:
Un quadro strategico comune costituirà la base per un migliore coordinamento tra i Fondi strutturali e di investimento europei (FESR, Fondo di coesione e FSE riguardo alla politica di coesione, nonché il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo per la pesca). Tale quadro consentirà inoltre di assicurare un migliore collegamento con altri strumenti della UE come Orizzonte 2020.
6. Ridurre la burocrazia e semplificare l’uso degli strumenti di investimento attraverso un insieme comune di regole per tutti i Fondi strutturali e di investimento europei nonché regole di contabilità più semplici, oneri di rendicontazione più mirati e un maggior uso delle tecnologie digitali (“e-cohesion”).
7. Accrescere la dimensione urbana della politica stanziando un importo minimo delle risorse a valere sul FESR per progetti integrati nelle città, al di là degli altri tipi di spesa consacrata alle zone urbane.
8. Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e agevolare la costituzione di un maggior numero di progetti transfrontalieri. Assicurare inoltre che strategie macroregionali come quella danubiana e del Baltico siano sostenute dai programmi nazionali e regionali.
9. Assicurare che la politica di coesione sia meglio correlata alla più ampia governance economica dell’UE:
I programmi dovranno essere coerenti con i programmi di riforma nazionali e dovrebbero affrontare le riforme pertinenti identificate nelle raccomandazioni per paese nel contesto del semestre europeo. Se del caso la Commissione può chiedere agli Stati membri, facendo leva sulla cosiddetta clausola di “condizionalità macroeconomica”, di modificare i programmi per sostenere le principali riforme strutturali. In ultima istanza la Commissione può sospendere l’erogazione dei finanziamenti se le raccomandazioni economiche venissero violate ripetutamente e gravemente.
10. Incoraggiare l’uso degli strumenti finanziari per dare alle PMI maggiore sostegno e accesso al credito:
I prestiti, le garanzie e il venture capital riceveranno un sostegno dai fondi dell’UE sulla base di regole comuni, allargando le possibilità del loro uso e erogando incentivi (ad esempio, tassi di cofinanziamento più elevati). L’accento posto sui prestiti piuttosto che sulle sovvenzioni dovrebbe migliorare la qualità dei progetti e scoraggiare la dipendenza dalle sovvenzioni.
Per saperne di più visita il sito Inforegio della Commissione Europea
Puoi scaricare la versione integrale del MEMO/13/1011, pubblicato dalla Commissione Europea il 19/11/2013, dal profilo Slideshare di AGEVOFACILE, oltre che di seguito: