
Condivido al 100% la priorità per la scuola più volte annunciata dal premier: lo scandalo era il disinteresse degli ultimi decenni per un settore squisitamente pubblico, basilare per il futuro della nostra società.
Il vivaio della speranza, della parte più vivace ed entusiasta delle nostre comunità: i bambini e i ragazzi.
Una scuola oggi invecchiata, demoralizzata, privata di giovani energie, bloccata, chiusa in sé stessa. Va messa in sicurezza, resa una fucina di talenti ed una corazza contro il disagio sociale.
Altre eruzioni renziane però rischiano di rimanere solo slogan. Le slide sono divulgative, ma assai imprecise: + 100 euro mensili a chi guadagna meno di 1500, la slide rimane fissa in tv a fianco di un Renzi intento a spiegare la rivoluzione. Ma chi paga?
Il sito del Governo è stato poco aggiornato dal giorno del giuramento. C’è il rodaggio, lo so, ma non ci sono state elezioni in grado di bloccare tutto, solo un cambio “sereno” di governo (si fa per dire).
Arrivano le puntualizzazioni della Commissione Europea sul nuovo mega-programma italiano di utilizzo dei lauti fondi comunitari 2014-2020, segue breve comunicato governativo: seguiremo le prescrizioni, non ti preoccupare mamma UE.
Tuttavia: abolito il ministro della coesione, chi se ne occupa? E, in nome della trasparenza, perché non pubblicare sul sito il documento che ci ha inviato dalla Commissione?
Jobs act: aspettiamo i testi di legge. Ho fiducia che vengano liberate opportunità per i giovani. Superando i veti di chi rappresenta i loro padri e le loro madri, lavoratori a tempo indeterminato o pensionati.
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