#CAMPOLIBERO: il decreto competitività (di cui si attende la pubblicazione) dovrebbe contenere misure per i giovani imprenditori agricoli e l’agroalimentare

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AgevoBLOG – La piazza dei finanziamenti pubblici: #CAMPOLIBERO: il decreto competitività (di cui si attende la pubblicazione) dovrebbe contenere misure per i giovani imprenditori agricoli e l’agroalimentare.

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La Regione Emilia-Romagna promuove la STAFFETTA GENERAZIONALE nelle aziende

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Scadenza del bando: 30 Giugno 2014

Con la Delibera n.1094/2013 la Regione Emilia-Romagna ha dato attuazione all’intervento “Staffetta generazionale”.

L’obiettivo è sostenere, con una formula unica, l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e l’attuazione di meccanismi di flessibilità positiva per i lavoratori maturi costretti a continuare a lavorare per gli effetti delle recenti riforme pensionistiche, favorendo in questo modo anche il sistema delle imprese nei processi di ricambio generazionale.

L’intervento prevede che:

  • il lavoratore maturo, a fronte del riconoscimento di un incentivo pubblico a titolo di contribuzione volontaria, chieda al datore di lavoro la trasformazione a tempo parziale del proprio contratto di lavoro fino alla data del pensionamento;
  • l’impresa assuma un giovane inoccupato o disoccupato di età superiore a 18 anni e fino a 29 anni compiuti, con un contratto a tempo pieno indeterminato, anche di apprendistato. L’impresa dovrà garantire inoltre il saldo occupazionale positivo fino al pensionamento del lavoratore maturo o, in caso di assunzione di apprendista, fino al termine del periodo formativo;

Per questo progetto vengono messe a disposizione risorse pari a 3 milioni di euro, stanziati dal progetto nazionale Welfare to Work per le politiche di reimpiego 2012-2014, che verranno utilizzati esclusivamente per l’integrazione contributiva a favore dei lavoratori che aderiscono all’iniziativa fino al raggiungimento certo dei requisiti pensionistici.

Requisiti delle imprese
Datori di lavoro privati che siano in regola con l’applicazione dei CCNL, della normativa in materia di contribuzione ed assicurazione obbligatoria, della normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e delle norme in materia di diritto al lavoro dei disabili.

Requisiti dei lavoratori beneficiari dell’iniziativa
– Lavoratori di età superiore a 55 anni che raggiungano il diritto alla pensione in un arco di tempo da 12 a 24 mesi, occupati con un contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato.
Giovani di età superiore a diciotto anni e fino a 29 anni compiuti, inoccupati o disoccupati ai sensi del D.lgs. 181/2000 e ss.mm.

Presentazione delle domande
Le domande, compilate nell’apposita modulistica, dovranno pervenire entro il 30 giugno 2014, al Servizio Lavoro della Regione Emilia-Romagna.

Per ulteriori informazioni, visita il sito della Regione

Per la presentazione della domanda di incentivo, puoi contattare Agevofacile

La politica dei piccoli leader non guarda al futuro

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Sono da una ventina d’anni appassionato di politica italiana, nonostante tutto.

Confesso, tuttavia, che da qualche tempo ho smesso di leggere sui quotidiani i retroscena del Transatlantico, sempre più conformisti, ed anzi da alcuni mesi fatico a ritrovare la gioiosa evasione mattutina dell’acquisto dei giornali.

Sarà l’effetto delle larghe intese.

L’unico partito con una parvenza di democrazia interna, il PD, è alla ricerca del salvatore. Non della ricetta in grado di salvare l’Italia.

Nei talk show i politicanti delle diverse correnti recitano la solita, frusta scenetta in cui, tra ammiccamenti e sorrisini con la conduttrice di turno, parlano solo di loro stessi o del loro capobastone lasciando fuori dalla porta qualsiasi idea di società per i loro figli e nipoti.

Avanzo un dubbio: con le primarie e le votazioni nei circoli il popolo del PD sta veramente dibattendo di Politica con la p maiuscola ?
O solo, ancora una volta in questo sfortunato ventennio, di persone, nomi, aggettivi (renziano? civatiano? ecc.) che nulla hanno a che fare con la competizione fra le idee e i progetti per la collettività?

Non mi si fraintenda, le primarie sono una conquista per i poveri elettori di centrosinistra che tanto hanno sofferto nel ventennio berlusconiano.
Ma credo che a scontrarsi debbano essere i diversi approcci, le diverse sensibilità che animano la società di fronte a problemi ed opportunità: i nuovi italiani, la disoccupazione, la meritocrazia (o meglio la sua assenza) e il familismo amorale (ovvero la sua pervasività), il (mancato) ricambio generazionale, il (sempre più incerto) superamento della crisi economica.

Invece si scontrano, alfine, solo dei piccoli leader, sia a livello locale che nazionale, con facce tanto “nuove” quanto “vecchie” sono quelle dei capibastone e dei responsabili delle sconfitte degli ultimi quattro lustri che, furbescamente, con discrezione si accomodano sul carro del supposto vincitore.

Perché ci riescono, questi dirigenti pluritrombati? Per l’annacquamento di valori, di idee e di progetti che consente loro di infilarsi, e infine di imporre pesanti condizionamenti, all’interno di qualsiasi fazione.

Perché tutto rimanga immobile.

Parlo del PD, il partito più democratico che abbiamo.
Ma che vede scontrarsi coalizioni di dirigenti più che visioni dell’Italia.

Può il rottamatore proporre nel suo pacchetto di sponsor i Franceschini, i Fassino, i Veltroni?
E l’alfiere della “sinistra che difende i deboli” Cuperlo può accompagnarsi ai correi del ventennio berlusconiano come D’Alema?

Sì, possono quando mancano le idee e nessuno pensa al futuro.
Non bastano le persone, neppure quelle nuove e giovani. Ci vogliono le idee.